Zero Motivation è l’opera prima della regista e scrittrice israeliana Tayla Lavie.
Il film è stato presentato al recente Tribeca Film Festival di New York, vincendo il Best Narrative Feature Award, è la storia semi – ironica di tre ragazze che devono prestare servizio militare presso le Forze di Difesa israeliane.
Non sono dei “rambo” al femminile ma, anzi, la loro vita militare trascorre lentamente (e noiosamente) in attività molto semplici come servizi di segreteria e altre piccole mansioni ai cui si aggiunge il difficile rapporto con i commilitoni maschi più dediti ai giochi online che ai rapporti sociali.
Qualcuno ha paragonato “Zero Motivation” al film di Robert Altman Mash ma, a conti fatti, quest’ultimo stravince con i suoi 33 fra premi e riconoscimenti, tra i quali l’Oscar alla migliore sceneggiatura non originale e la Palma d’oro al 23° festival di Cannes.
In ogni caso la regista Tayla Lavie si può consolare con il successo che “Zero Motivation” ha avuto in Israele.
Naturalmente la leggerezza della trama del film non potrà mai far dimenticare l’eterno problema fra israeliani e palestinesi: da una parte la popolazione civile palestinese “ostaggio” delle scelte di Hamas e dall’altra parte le violenze di un esercito che prevarica l’esigenza della difesa dei confini nazionali.
Il documento “Israele. Le donne soldato rompono il silenzio” è la testimonianza di come la realtà sia ben altra e decisamente più drammatica rispetto ad una semplice corvè.
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