Gli studi geologici hanno sempre detto che la crosta terrestre è costituita da almeno 15 placche tettoniche che, spostandosi, hanno creato catene montuose, vulcani e, purtroppo, anche zone sismiche.
Ma l’esatto meccanismo con cui le placche si muovono era rimasto un mistero fino ad oggi, e cioè quando un nuovo studio ha evidenziato come le placche scivolino su di uno strato di roccia “morbida”, spesso sei miglia, posto tra la base delle placche e la porzione superiore del mantello terrestre (lo strato di roccia fusa intorno al nucleo del pianeta).
Gli scienziati per la loro ricerca hanno utilizzato la dinamite per generare onde sismiche nella zona meridionale del North Island (Nuova Zelanda), la quale si trova al di sopra di quella che viene denominata “Pacific Plate”.
Le onde sismiche che viaggiavano attraversando la Pacific Plate, sono state mappate ed i dati ottenuti sono stati utilizzati per creare un’ immagine la più dettagliata possibile di una placca tettonica oceanica.
I dati hanno evidenziato come la velocità delle onde sismiche era notevolmente rallentata incontrando la base della placca: da qui la certezza che esse abbiano attraversato lo strato “gelatinoso” di rocce semi-fuse tra placca e mantello che funzionerebbe come lubrificante.
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