L’isola di Thera, oggi chiamata Santorini, nel 1650 a.C. subì evento catastrofico a seguito di una eruzione vulcanica e dello tsunami conseguente ad esso.
Tale evento, se pur non quello principale che causò la caduta della civiltà minoica, destabilizzò in maniera devastante la vita in quell’area.
Alcuni miti greci prendono spunto da quell’evento: Platone narra in Crizia il mito di Atlantide e la fine di questa civiltà a seguito dell’inabissamento dell’isola su cui essa si era sviluppata.
Ritornando all’eruzione di Thera, si è sempre detto che lo tsunami si formò per il collasso del vulcano da cu si originò una caldera.
Oggi, nuove ricerche, attribuiscono la formazione di questa gigantesca onda, non tanto al collasso del vulcano, quanto allo spostamento in mare di enormi quantità di materiale piroclastico.
Gli scienziati, dopo aver esaminato dati sismici e vulcanici, insieme alla mappatura dettagliata del fondo marino adiacente a Santorini, hano evidenziato come la caldera non fosse collegata al mare: i flussi piroclastici, cioè correnti in rapido movimento di materiale vulcanico che, scorrendo lungo i fianchi del vulcano ad una velocità di 70 km/h e con la temperatura di 400°C, una volta raggiunto il mare si solidificano spostando enormi quantità di acqua con la conseguente formazione dello tsunami.
Gli scienziati, a supporto di questa tesi, ricordano che nel 1883 l’eruzione del vulcano Krakatoa (isola di Rakata, Indonesia) ha avuto lo stesso meccanismo ipotizzato per Thera, solo che, in quest’ultimo caso, l’evento fu molto più distruttivo.