Un amuleto scoperto nel 2011 nei pressi della città di Nea Paphos (sud-ovest di Cipro), e risalente a circa 1500 anni fa, ha incuriosito gli archeologi per l’iscrizione in greco antico su di un verso e le immagini nell’altro.
L’iscrizione originale è la seguente:
ιαεωβαφρενεμουνοθιλαρικριφιαευεαιφιρκιραλιθονυομενερφαβωεαι
E’ un palindromo, ed è quindi leggibile da destra a sinistra e viceversa. La traduzione riporta la seguente frase: “Il Signore è il portatore del nome segreto. Il (leone) del Re è sicuro nel suo santuario”.
Le immagini, invece, raffigurano il corpo del dio egizio Osiride in una barca, e Arpocrate (Horo e cioè il figlio di Iside e Osiride).
Per il professore Joachim Silva, docente di Archeologia presso l’università di Cracovia (Polonia), il manufatto, pur basandosi sull’iconografia egiziana, presenta degli errori di rappresentazione da parte del suo antico creatore.
L’amuleto, perché di questo in fondo si tratta, si presta a varie interpretazioni, ma la sua funzione rimaneva quella di protezione dal male e di portare fortuna al possessore.
Per cui, come oggi si utilizzano cornetti e zampe di lepre contro la iella, anche allora vi erano “tradizioni” di origine pagane che coesistevano con la religione cristiana.
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