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Molto probabilmente non vedremo mai i cinema italiani proiettare il film The Pin. Questo non solo perché Checco  Zalone, in attesa dell’immancabile cine-panettone di Natale, ha conquistato  gli  schermi  nostrani con “Sole a catinelle”, attraverso una campagna di  stampo militare che avrebbe fatto invidia a  Carl von Clausewitz, ma perché The Pin, oltre che essere distribuito per il mercato  americano, è girato in lingua yiddish.

È il secondo  film americano, in settant’anni, ad utilizzare questa lingua germanica parlata dagli  ebrei originari dell’Europa orientale. La trama, delicata è nel frattempo anche molto  semplice, narra di Jacob, custode di un obitorio, che si  ritrova davanti al  cadavere di Leah, una ragazza ebrea che lui salvò dai nazisti  nella Lituania del 1941. La storia si  dipana attraverso flashback che, legando presente e passato, il senso  di paranoia, tragedia ma anche sentimento, che i protagonisti  vivono durante il periodo  bellico.

Il regista di  The Pin è Naomi Jaye.