Sir Isaac Newton - Ritratto di Sir Godfrey Kneller (Olio  su  tela - 1702, particolare)

Sir Isaac Newton – Ritratto di Sir Godfrey Kneller (Olio su tela – 1702, particolare)

Isaac Newton (1643 -1727) nel 1687 pubblicò  Philosophiae naturalis principia mathematica, opera in cui descriveva le scoperte (ed intuizioni)  che ebbe quasi un ventennio  prima.

Infatti, nel 1666, lo  scienziato e filosofo pose i  fondamenti  del calcolo  infinitesimale nell’analisi matematica (scoperta contesa da Leibniz). Quindi, in quello  che molti  definiscono il suo annus mirabilis, seguì la legge della gravitazione universale e la scoperta della natura dei  colori  nella luce.

Queste scoperta, dopo  la pubblicazione della sua opera, lo resero famoso  spianandogli  sia la strada per una professione nella  politica (nel 1701 venne eletto nel parlamento inglese), sia per cariche prestigiose come quella di presidente della Royal  Society nel 1703. Infine, due anni  dopo, nel 1705, gli  fu  conferito il titolo  di  <<Sir>>.

Fin qui la figura del pensatore e filosofo è legata soprattutto al mondo  scientifico, ma Newton aveva anche interessi  per l’ermetismo, alchimia ed astrologia: il suo commentario  alla Tabula smaragdina  è un manoscritto oggi  conservato presso il King’s College di  Cambridge.

Fu  l’ Università di  Cambridge, nel 1936,  a volere che Sotheby mettesse all’asta parte dei manoscritti  di  Newton incentrati  sull’alchimia e teologia.

La storia vuole che proprio  quel  giorno, nella stessa strada dove si svolgeva l’asta di  Sotheby, ve ne era un’altra su capolavori  degli impressionisti tenuta da Christie. Fu  così che i manoscritti  di  Newton videro solo due acquirenti: l’economista John Maynard Keynes, e l’esperto negli affari  del  Medio Oriente Abraham Shalom Yahuda.

Non sappiamo come l’asta proseguì e quali  furono  le offerte per accaparrarsi i manoscritti, ma i  due contendenti  arrivarono  comunque ad un accordo:  all’economista andarono i manoscritti inerenti  all’alchimia,  mentre Yahuda venne in possesso  di  quelli  che parlavano  di teologia.

Nel 1951 Yahuda morì lasciando i manoscritti in eredità alla Biblioteca Nazionale di  Israele. In essi si  scopre che Newton, oltre che a scrivere di misticismo  ed esegesi, arrivò ad affermare che nel  Talmud era nascosta una conoscenza segreta del mondo, fino  alla fine di  esso: nel 2060.

Nel  frattempo i manoscritti conservati presso la Biblioteca Nazionale di  Israele possono essere visualizzati andando  su questa pagina.