Se Paperopoli esistesse, sicuramente il suo papero più ricco (Paperon de’ Paperoni: per chi è a digiuno sui nomi della famiglia dei paperi disneyani) avrebbe finanziato la ricerca che, nella realtà, ha svolto il Cnrs francese (l’equivalente del nostro Cnr): il modo con il quale si creano le miniere d’oro.
Si sa che l’oro può trovarsi in alta concentrazione in alcune miniere, di cui la più grande si trova in Indonesia (Grasberg Mine) con una produzione di 44,912 tonnellate di oro puro (dati riferiti all’anno 2011), ma non si comprendeva il perché di tale abbondanza.
L’oro è l’elemento molto inerte: non è intaccato dalla maggior parte dei reagenti chimici mentre con il mercurio forma un amalgama. Per questa sua caratteristica è difficile pensare che i normali fluidi geologici potessero funzionare da “nastro trasportatore” per l’oro. Fintanto che, nel 2011, venne scoperto lo ione trisolfuro (S3).
Il team franco – tedesco che scoprì in laboratorio lo ione trisolfuro, accertò che esso era molto stabile in forma acquosa e che, quindi, scorrendo negli strati geologici trasporta con se i metalli nobili tra cui, appunto, l’oro facendolo depositare nelle miniere.
La scoperta dell’ S3 potrebbe anche essere utilizzata per affinare i processi di estrazione dell’oro.
Scrooge McDuck (alias Paperon de’Paperoni) ci sta già pensando al suo utilizzo pratico.
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