Settecentocinquanta chilometri su ottomila: è questa la lunghezza totale che fino ad ora ha consentito la conversione di tratti ferroviari dismessi in Italia in percorsi ciclo – pedonali.
I restanti chilometri (tanti) una volta riutilizzati all’uso di un turismo consapevole, potrebbero essere un volano per il tornaconto dei luoghi interessati al progetto greenways.
Naturalmente, considerando gli alti costi da parte degli Enti locali per l’acquisto del tracciato e del progetto di riconversione (si parla di decine di migliaia di euro per chilometro), è necessario che dal voto del prossimo 4 marzo, dopo il diluvio di promesse da parte dei contendenti al governo della nazione (molte di esse solo ipotizzabili), si parli di cose concrete come, appunto, l’aiuto per i progetti dell’economia legata al turismo e alla protezione della natura.
Se si è interessati a conoscere quali sono le ferrovie dismesse in Italia, l’Associazione italiana Greenways ha predisposto un database molto aggiornato ed aggiornabile dagli utenti stessi.
Sul sito sono in vendita anche pubblicazioni sull’argomento del turismo verde, in special modo quello che concerne il progetto Greenways.
Dal Blog di Caterina – Sui Sentieri della Libertà –