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I recinti di Avebury più antichi di Stonehenge

Veduta aerea degli scavi nei pressi di Avebury

Non passa giorno  che nuove scoperte archeologiche stimolano  la curiosità e la fantasia solo  perché vengono pubblicizzate dai  media con l’aggettivo  di misteriose.

Ed è questo l’esempio  di una scoperta risalente agli  anni ’80  avvenuta  ad Avebury, a soli  37 chilometri  dal  sito di  Stonehenge.

 

Durante i lavori  di posa di una pipeline vennero  alla luce i resti  carbonizzati di due enormi  recinti protetti  da palizzate in legno.

Un successivo  ritrovamento  di  un manufatto  in ceramica all’interno  di uno  dei  due recinti, e la sua datazione attraverso  analisi del  carbonio,  determinò una datazione intorno  al 2.500 a.C., cioè coevo  ale prime pietre erette di  Stonehenge.

Con il passare del tempo  anche le analisi  al  radio  carbonio  si  sono  affinate, per cui, una successiva stima su  altri  manufatti  ed ossa di  animali ritrovati in loco, retrocede di ottocento  anni  la prima datazione effettuata con il vecchio  metodo.

Sull’utilizzo dei  due recinti  si  sono  fatte alcune  ipotesi, una di  esse parla di luoghi  di  ritrovo connessi ad antichi  riti legati alla caccia.

Comunque sia, tutta la zona attorno  ad Avebury è ricca di siti  archeologici la cui fruizione è ancora da chiarire.

 

Stonehenge: nuovi studi

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Stonehenge indubbiamente è tra i siti  archeologici più conosciuti al mondo che suscita curiosità e mistero.

Andando oltre a speculazioni  pseudoscientifiche al limite del paranormale, l’interesse intorno  al  sito riguarda soprattutto  nuove scoperte “validate” da studi seri.

Recentemente l’archeologo  David Jacques (Università di  Buckingham – Inghilterra) ha condotto  uno  scavo in un sito  situato a 1,5 miglia da Stonehenge e cioè presso la moderna Amesbury nello Wiltshire.

La sua equipe ha riportato  alla luce strumenti  di  selce e ossa di  animali utilizzati per il sostentamento  della passata comunità. Proprio  da queste ossa, con il metodo  del  radiocarbonio, ha permesso  di  stabilire che quest’area, e di  conseguenza anche quella di  Stonehenge, era stabilmente abitata già dal 8820 a.C.

Questa datazione la rende come l’area abitata più antica dell’Inghilterra e che Stonehenge è stata costruita da nativi  e non, come precedentemente si  era detto, da una popolazione di migranti  proveniente dall’Europa continentale.

Inoltre, sempre secondo la tesi  di David Jacques, viene suggerita una prima fase della costruzione di  Stonehenge basata su  strutture di legno  che, solo  in seguito,  verranno  sostituite dalle colossali pietre.

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