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305 milioni di anni fa: il quasi ragno

Immagine di tomografia computerizzata del Idmonarachne brasieri

Immagine di tomografia computerizzata del Idmonarachne brasieri

Gli aracnidi hanno incominciato  a colonizzare la superficie terrestre almeno 420 milioni  di anni  fa.

Nonostante questo,  trovare un fossile di  aracnide è molto  difficile: ed è per questo che riveste un interesse scientifico particolare la scoperta in un giacimento  di  carbone presso Monteceau les –Mines (dipartimento  della Saona e Loira, nella regione della Borgogna, Francia) vecchio  di 305 milioni di  anni.

Gli  scienziati  hanno trovato per il fossile il nome di Idmonarachne brasieri  (Idmone, nella mitologia greca, era il padre di Aracne). Si può quasi  considerare un “prototipo” del ragno  moderno, in quanto  differisce per la mancanza di  filiera e un addome non segmentato  come in quelli  contemporanei alla nostra era.

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Embrione fossile scoperto in Cina

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Fossile di Trilobite

 

Durante l’era geologica conosciuta con il nome di Cambriano (570 milioni  di anni fa) avvenne una vera e propria esplosione di forme evolute di  organismi viventi: questo  rappresenta per i paleontologi una fonte inestimabile per le loro ricerche sulla vita primordiale della Terra.

La maggior parte dei  fossili ascrivibile a quel periodo  riguardano, soprattutto, parti  del corpo più facilmente conservabili in un processo  di  fossilizzazione che parti molle: quindi  esoscheletri e  altre parti dure dell’organismo. Raramente si trovano  resti  fossili di  tessuti molli presenti in vermi  e spugne.

I paleontologi Jesse Broce e James Schiffbauer (università  del Missouri) erano nella provincia di  Hubei  (Cina meridionale) proprio  alla ricerca di fossili  di  tessuto molle conservati  nella roccia calcarea della regione.

Questa loro  ricerca è stata premiata con un qualcosa di  ancora più raro:  140 fossili  di  embrione animale conservati in piccole sfere mineralizzate e risalenti ad un periodo tra i 521 e 541 milioni  di  anni fa.

I  ricercatori  hanno  dovuto  superare serie difficoltà a causa delle dimensioni microscopiche dei  reperti: alla fine, però,  sono  riusciti  ad ottenere sezioni molto  sottili  tali  da essere esaminati attraverso  la microscopia elettronica a scansione e ai  raggi x.

Le analisi  hanno  evidenziato come questi fossili non fossero  altro che esemplari  di  blastula: lo stadio pluricellulare dello  sviluppo  embrionale.

Rimane comunque il mistero  di come sarebbe stato  l’aspetto  dell’animale adulto.

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