Durante l’era geologica conosciuta con il nome di Cambriano (570 milioni di anni fa) avvenne una vera e propria esplosione di forme evolute di organismi viventi: questo rappresenta per i paleontologi una fonte inestimabile per le loro ricerche sulla vita primordiale della Terra.
La maggior parte dei fossili ascrivibile a quel periodo riguardano, soprattutto, parti del corpo più facilmente conservabili in un processo di fossilizzazione che parti molle: quindi esoscheletri e altre parti dure dell’organismo. Raramente si trovano resti fossili di tessuti molli presenti in vermi e spugne.
I paleontologi Jesse Broce e James Schiffbauer (università del Missouri) erano nella provincia di Hubei (Cina meridionale) proprio alla ricerca di fossili di tessuto molle conservati nella roccia calcarea della regione.
Questa loro ricerca è stata premiata con un qualcosa di ancora più raro: 140 fossili di embrione animale conservati in piccole sfere mineralizzate e risalenti ad un periodo tra i 521 e 541 milioni di anni fa.
I ricercatori hanno dovuto superare serie difficoltà a causa delle dimensioni microscopiche dei reperti: alla fine, però, sono riusciti ad ottenere sezioni molto sottili tali da essere esaminati attraverso la microscopia elettronica a scansione e ai raggi x.
Le analisi hanno evidenziato come questi fossili non fossero altro che esemplari di blastula: lo stadio pluricellulare dello sviluppo embrionale.
Rimane comunque il mistero di come sarebbe stato l’aspetto dell’animale adulto.
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