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I “cerchi di pietre” del Medio Oriente

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Forse non saranno misteriosi  come i circoli  di  Stonehenge, ma le strutture circolari  che si trovano inserite nel paesaggio  giordano  e siriano hanno comunque avuto sempre interesse per gli  archeologi i  quali, per decenni, si  sono interrogati  sulla loro funzione.

Si  tratta di  manufatti formati  da pietre accatastate in circolo (il diametro di ogni  recinto  è pari a 400 metri) e risalenti  almeno a 2000 anni  addietro.

Attraverso una nuova  documentazione fotografica satellitare, di  cui  ne fa parte la foto a corredo  dell’articolo, gli  studiosi  sono  arrivati  ad ipotizzare che le strutture servissero come luogo per osservare i  campi  circostanti.

Lascia un po’ di  perplessità questa supposizione in quanto i recinti, dato  le loro  dimensioni, sembrerebbero più adatti alla custodia di  bestiame , oppure come sito legato a scopi  religiosi  o  di  sepoltura.

Petra come antico osservatorio astronomico

Petra Autore: Berthold Werner

Petra
Autore: Berthold Werner

 

Sin dalle epoche più remote l’uomo ha visto nel cielo notturno un mistero da svelare attraverso le osservazioni periodiche degli astri.

I santuari  costruiti in più parti  del pianeta erano  veri  e propri  osservatori astronomici dove i  sacerdoti, paragonabili  agli odierni  astronomi, andavano per trarre auspici dal  cielo ma anche per studiare i moti  delle stelle e dei pianeti.

Anche il monastero  di  Petra in Giordania potrebbe essere un antico sito  astronomico: un gruppo  di  ricercatori  ha stabilito che nel periodo in cui  la Terra raggiunge il suo punto  più lontano  dal Sole (Afelio) la sua luce splende sull’edificio,  andando  a cadere sul podio  di una statua rappresentante una divinità. Allo stesso  tempo, la luce proietta l’ombra della testa di un leone (animale sacro  nella cultura nabatea) su  di una montagna posta di  fronte.

Juan Antonio  Belmonte, ricercatore presso l’Istituto di Astrofisica delle Canarie e coordinatore dello studio su Petra, ha dichiarato che. <<Non sola Petra è interessata a osservazioni  astronomiche, ma sono molti i monumenti nabatei costruiti come laboratori per osservare le caratteristiche del paesaggio e correlarle alle interazioni  con la luna, il sole e le altre stelle. Gli orientamenti  astronomici  dei  siti  erano un segno  della natura astrale della loro  religione: l’ombra della statua del leone, che si proietta sulla parete della montagna, è una ierofania della divinità astrale>>.

Nuove scoperte archeologiche dal Lago di Tiberiade

La notizia della scoperta di una struttura megalitica nei fondali del Mare di Galilea (Lago  di  Tiberiade), ha scatenato la fantasia di chi  immaginava di trovarsi davanti  ai  resti  della civiltà di  Atlantide.

Lago di Tiberiade

Lago di Tiberiade (Fonte Nasa)

Pur restando un mistero sull’origine dei  costruttori è, ovviamente, tutto  da ricondurre all’archeologia classica e non a tesi di  fantarcheologia.

La scoperta si è avuta dieci  anni fa quando, appunto  nel 2003, indagini  sonar nella porzione sud-ovest del mare ne ha rilevata la presenza.

La struttura è a forma di  cono, la composizione è fatta da massi e basalti  grezzi e non sono presenti  elementi  naturali.

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Per similitudine è stata fatta un’associazione con  Khirbet Kerak (in fonti  talmudiche citato come Bet Yerah) – struttura megalitica risalente alla seconda metà del III millennio (Bronzo  Antico) – ipotizzando, quindi,  una datazione risalente alla stessa epoca Si  dovrà aspettare in ogni  caso il risultato  di  altre indagini  subacquee allo  scopo  di  trovare manufatti per una datazione più precisa.

Anche la Bibbia riporta la notizia di antiche vestige megalitiche: nel Deuteronomio (3,11) si parla del “letto di  ferro” di un gigante: il re Og di  Basan: <<Era il solo  rimasto di  tutti  gli  altri  Refaim, ed ecco il suo letto, letto di  ferro, è proprio lì,  a Rabba dei  figli  di  Ammon, lungo nove braccia e largo  quattro braccia, di  braccia d’uomo>>.

Rabba era la capitale degli Ammoniti (l’odierna Amman in Giordania) e l’episodio si riferisce alla conquista del regno di Basan da parte israelita. Fu nel 1918 che l’archeologo tedesco Gustav Dalman scoprì nei pressi  di Amman un dolmen le cui caratteristiche sono quelle descritte nella Bibbia nell’episodio sopra riportato. Altri monumenti simili sono frequenti in Palestina specie nella Giordania orientale.

 

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