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Notizie dalla sonda Cassini – Huygens

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Dopo il pianeta Giove è Saturno ad essere quello  di  dimensioni  maggiore tra i  corpi  celesti  che compongono  il nostro  sistema solare.

È classificato  come “gigante gassoso” (insieme a Urano, Nettuno ed il già citato  Giove): la sua massa è pari  a 95 volte quello  della Terra e la sua composizione è data dal 95% di  idrogeno  e solo il 3% di  elio.

Pur essendo  stato osservato nei  suoi movimenti  dagli  astronomi  babilonesi, è con Galileo che, nel 1610, le osservazioni  si  fanno più peculiari ipotizzando anche la presenza delle strutture anellari intorno  ad esso.

Fu  quarantacinque anni  dopo,  quindi  nel 1655, che l’astronomo olandese Christiaan Huygens riuscì a definire la natura anulare degli  anelli  osservati  da Galileo (oltre alla scoperta del  satellite Titano).

Nel 1675 fu la volta di  Giandomenico  Cassini a dare notizia sulla natura degli  anelli  e sulla loro  suddivisione (o lacune), ed insieme a d esso  la scoperta di  altre quattro lune di  Saturno: Rea, Giapeto, Dione e Teti.

Oggi è una sonda con il nome dell’astronomo di origine italiana a fornire nuovi  dati  su  Saturno: la sonda Cassini della NASA, in orbita intorno  a saturno  dal 2004, suggerisce attraverso nuove analisi che la data degli  anelli  potrebbero  risalire a 4,4 miliardi  di  anni  fa. Questo smentirebbe le teorie più recenti che stimerebbero l’età degli anelli  a “soli” qualche centinaio  di  anni.

 

Cassini-Huygens

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Cassini-Huygens Missione spaziale progettata per l’esplorazione di Saturno e della sua luna più grande (Titano), nata dall’impegno congiunto delle agenzie spaziali statunitense (NASA), europea (ESA) e italiana (ASI) e lanciata da Cape Canaveral (Florida) il 15 ottobre 1997 con un razzo Titan IV-B/Centaur

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Le “isole magiche” di Titano

Le dimensioni  di  Titano  (in basso a sinistra) comparate con quelle della Terra e della Luna

Le dimensioni di Titano (in basso a sinistra) comparate con quelle della Terra e della Luna

 

Non è “l’isola che non c’è”, quanto piuttosto l’isola magica quella che gli  scienziati hanno chiamato per definire la loro  ultima scoperta effettuata su  Titano,  la luna più grande di  Saturno.

In pratica si  tratta di “punti luminosi” posti  nel Ligeia Mare  scoperti  dalla sonda Cassini  nel 2013: gli scienziati  hanno pensato  ad essi  come “iceberg” galleggianti in un mare di  metano, oppure bolle causate da fenomeni  fisici  come il riscaldamento.

I risultati di  questi  studi  sono  stati  recentemente pubblicati in un articolo  sulla rivista Nature Geoscience: in esso il team di  ricercatori della Cornell University di  New York avanzano l’ipotesi  che  i laghi  di  Titano, al pari  di  quelli  terrestri, possono mutare in base ad un fenomeno  stagionale come quello  estivo della Terra.

Le similitudini  tra Titano  ed il nostro pianeta si  fermano  solo a questo  fenomeno: sulla luna di  saturno  la vita è impossibile in quanto la temperatura media è di – 183°C

Titano, comunque, è l’unico corpo nel  sistema solare (oltre ovviamente la Terra) a presentare laghi, fiumi e piccoli mari ed è ipotizzabile che l’umidità e il  calore che sale da queste superfici liquide possano  causare cicloni tropicali del  tutto  simili  agli uragani  terrestri.

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