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Aiutiamo con una mail la nascita del Parco naturale Alta val Borbera

Immagine tratta dal sito del Comune di Carrega Ligure

Mentre in Liguria si  discute sulla chiusura o meno del Parco  naturale regionale  Montemarcello  Magra considerato improduttivo, come se un parco  regionale fosse istituito per fare cassa e non per la protezione della natura, c’è un piccolo  borgo  nell’alessandrino che chiede che ne venga istituito uno nel  suo  territorio.

Carrega Ligure, la cui popolazione non raggiunge i  cento  abitanti,   come si è detto si  trova in Piemonte (quel Ligure nel  nome non deve ingannarci) in provincia di  Alessandria sull’Appennino  Ligure nell’Alta Valle Borbera immerso in un ambiente montano  ricco dal punto  di  vista naturalistico  ed attiguo al Parco regionale dell’Antola.

Il territorio, quindi, è quella di un’area tipicamente appenninica sia dal puto di  vista geologico che naturalistico  con la presenza di  estese faggete, praterie di  quota e abbondanti  fioritura. Mentre, per quanto  riguarda la fauna, vi  è la presenza di  specie endemiche di anfibi  quali la rana appenninica (Rana italica) e la salamandrina di  Savi (Salamandrina perspicillata) .

Per combattere l’abbandono  di  un territorio che a tutte le ragioni  per essere considerato un tassello importante dell’Appennino  Ligure su iniziativa del  giovane sindaco  del paese, Marco  Guerrini – iniziativa che ha incontrato il consenso unanime degli  abitanti  di  Carrega Ligure –  è stato lanciato il progetto  per la costituzione di un nuovo Parco  naturale, cioè quello che dovrebbe diventare entro  la fine dell’anno il Parco  naturale Alta Val  Borbera.

A sostegno del progetto, oltre ovviamente i  diretti interessati, sono state le ottocento  firme raccolte con una petizione via mail: sono tante, ma bisogna raccoglierne sempre di più affinché il progetto non venga abbandonato  o rimandato a tempo  da destinarsi.

Perché la costituzione di un nuovo parco  naturale è un arricchimento non solo per chi  abita quel  territorio, ma per tutti noi che amiamo  il profumo  della natura.

Se  interessati  al progetto  Parco  naturale Alta Val Borbera si può mandare una mail al  seguente indirizzo:

[email protected]

 

 

Da Elva alla Francia sul filo dei capelli

Elva – paesaggio – /©24Cinque

 

L’ultimo  censimento  ha stabilito che ad Elva il numero  di  abitanti è per un soffio  minore di cento, novantanove per la precisione.

Ci troviamo in provincia di  Cuneo, nel  territorio  compreso nella Comunità Montana Valli  Grana  e Maira.

Per raggiungere Elva, che ricordiamo essere a 1637 metri  sul livello  del mare, bisogna percorrere la SP 422: un percorso  automobilistico adrenalinico che, nell’ultima decina di  chilometri, si incunea nell’Orrido  di  Elva: una successione di pareti  rocciose antichissime e di  gallerie che passano dentro  di  esse.

Il pericolo non è certo il paesaggio, ma la strada stessa che, in alcuni  punti, è talmente stretta da augurarsi  di non incrociare nessuna auto in senso  opposto.

Elva, a dire il vero, è una costellazione di  28 borgate che nel  corso  degli  anni Sessanta andarono disabitate a causa della nascente industria che, nella Provincia Granda cioè Cuneo, richiamò persone in cerca di una vita migliore rispetto  a quello che veniva loro offerto vivendo in montagna.

Ma non è sempre stato  così: infatti entrando  nella chiesa di  santa Maria Assunta a Serre, la borgata principale di  Elva, si possono  ammirare le opere di  Hans Clemer il pittore fiammingo detto anche Maestro  d’Elva che,  attorno  agli  anni novanta del 1400, dalla corte di  Ludovico  II a Saluzzo arrivò ad Elva per dipingere il ciclo di  affreschi presenti  all’interno  della chiesa.

Elva: chiesa di santa Maria Assunta
/©24Cinque

 

Risalendo  al  Settecento, sono i capelli  delle donne di  Elva a far nascere un particolare tipo  di  mestiere: il raccoglitore di  capelli.

Allora le donne si  facevano  crescere i capelli  fin giù lungo  la schiena, dopodiché, una volta tagliati,  questo tesoro veniva esportato  in Francia e Nord Europa per la produzione delle  parrucche che dovevano adornare le teste dei nobili.

 


 

 

 


 

Chiaverano: nuova edizione del premio Oasis PhotoContest

Chiaverano - chiesa di san Silvestro © 24Cinque

Chiaverano – chiesa di san Silvestro
© 24Cinque

 

L’ Anfiteatro  Morenico d’Ivrea è il più grande d’Europa e per risalire alla sua formazione bisogna ripercorrere le ere geologiche fino ad arrivare al Quaternario: fu  allora che il ghiacciaio Balteo avanzò verso  la pianura trasportando i sedimenti che lì sarebbero  rimasti dopo  la sua regressione.

In Val d’Aosta, invece, il ghiacciaio modellò quello  che sarebbe stato il percorso della Dora Baltea.

In provincia di  Torino, incastonato  nell’Anfiteatro Morenico  d’Invrea, sorge la cittadina di  Chiaverano: qui  la storia è quella delle prime popolazioni che, da cacciatori qual erano, si  trasformarono in agricoltori, dando  origine ai primi insediamenti che, con il passare del  tempo, si  sarebbero trasformati storicamente nei paesi  che oggi  conosciamo.

Questa lenta e progressiva trasformazione è testimoniata dalla presenza di fortificazioni e chiese che ancora oggi  si integrano  perfettamente con l’ambiente naturale.

Di questo  felice connubio  ne fa parte il lago  Sirio, compreso  fra i Cinque laghi d’Ivrea, riconosciuto dalla Regione Piemonte come zona di rilevante interessante ambientale.

Sentieri  dei  Cinque Laghi – PdF

Il lago  Sirio, compreso  tra i  comuni  di  Chiaverano  ed Ivrea, non ha corsi  d’acqua che sfociano in esso, per cui  si ipotizza che venga alimentato da sorgenti  subacquee, è il più grande fra i cinque laghi (gli  altri  sono il Pistono, Nero, di Campagna e San Michele) ed è balneabile: questo  ha costituito  lo  sviluppo di  attività turistiche con la presenza di  aree di  campeggio, punti  di  ristorazione e strutture sportive.

A questo punto  è facile comprendere come Chiaverano  sia diventato un vero  e proprio  laboratorio turistico  ambientale tanto  che, in collaborazione con la rivista di fotonaturalismo  Oasis, ospita il Premio Internazionale di  Fotografia Naturalistica Oasis Photo Contest arrivato  alla sua 13° edizione (termine per l’iscrizione: 28 febbraio 2017).

 

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