Sul genio musicale di Ludwig van Beethoven non si discute, ma che sia stato anche frutto dell’aiuto di un’anomalia cardiaca è il risultato di una ricerca scientifica pubblicata nel 2015 sulla rivista Perspectives in Biology and Medicine.
Lo studio fu firmato da un team di cui facevano parte musicologi e cardiologi sotto l’egida dell’Università del Michigan: in esso sono stati correlati i pattern ritmici di alcune composizioni del musicista tedesco (Bonn 16 dicembre 1770 – Vienna 26 marzo 1827) scoprendo che le opere riflettono i ritmi irregolari di un’aritmia cardiaca.
Sempre secondo gli studiosi la sordità di Beethoven, che tra l’altro sembrava soffrisse anche di colon irritabile, avrebbe reso ancora più sensibile il compositore al ritmo del suo cuore e, quindi, a tradurre il tutto in musica.
È solo una ricerca da prendere con dovuto rispetto, ma sempre nel campo delle ipotesi: in ogni caso godiamoci l’arte nella musica di Beethoven .