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Approvata recentemente la legge che protegge chi  denuncia fatti  di  corruzione, il whistleblowing  (letteralmente colui  che soffia nel  fischietto) ci  si  aspetta da essa uno strumento in più per combattere il malaffare che da anni  colpisce il nostro Paese.

Se per l’Italia questa figura può essere considerata una novità, almeno  dal punto  di  vista giuridico riferendosi  alla maggiore tutela nei  suoi  riguardi, non lo è per l’ordinamento  giuridico  statunitense che, attraverso il False Claims Act , lo prevede  dal 1863.

Anche il cinema si è interessato ad un caso  clamoroso  di whistleblowing : nel 2011 la regista canadese Larysa Kondracki  diresse il film intitolato  appunto  The Whistleblower con Rachel  Weisz come interprete principale.

The Whistleblower SCHEDA DEL  FILM

 

La sceneggiatura del  film è basata su  di una storia vera che vede protagonista la poliziotta americana Kathryn Bolkovac  (il personaggio interpretato  dall’attrice  Rachel  Weitz) la quale, per far fronte ad un divorzio, decide di  seguire un’agenzia affiliata all’ONU nella Bosnia – Erzegovina alla fine della guerra etnica che devastò quelle terre.

Da lì a poco   scoprirà che in una organizzazione criminale, dedita al traffico  di  essere umani  e alla prostituzione minorile, figurano molti membri  della forza di  pace dell’ONU protetti dal loro  status di immunità diplomatica.

La giovane ed integerrima poliziotta nella sua indagine smuoverà la coltre di omertà sul traffico di  schiave sessuali, ma sarà ostacolata in questo proprio dai vertici delle forze di pace dell’ONU.

Non avrà alcuna scelta che denunciare il crimine all’opinione pubblica attraverso i media, divenne cioè una whistleblower.

In seguito allo scandalo  che ne venne fuori,   i responsabili  vennero  allontanati, ma non furono mai  giudicati  da una corte e quindi  mai condannati.

Kathryn Bolkovac non poté  lavorare più  per nessuna agenzia affiliata all’ONU.

Il film, nonostante abbia avuto  molti premi, non è entrato mai  nel circuito delle sale cinematografiche italiane ma solo in quella dell’home video e in streaming  su  Netflix