Tagescursionismo

SitoBici: un portale per l’escursionismo su due ruote ma anche a piedi

Pedalare per conoscere  è il nome di un progetto  nato  nel 1991  come idea nata dall’esperienza pluriennale di  Claudio  Zaccagnino, autore di libri  dedicata all’escursionismo in mountain – bike e quello più classico a piedi  con zaino  in spalla.

L’intenzione fu  quella di incentivare l’uso  della bicicletta, in special  modo il rampichino come allora veniva chiamata la mountain – bike, strumento indispensabile per una forma di  turismo  eco – sostenibile.

In questi  ventisette anni l’autore,  che ricordiamo  essere stato in passato   anche editore di libri  legati all’escursionismo in genere, ha avuto modo di  allargare il suo interesse disponendo in rete SitoBici estremamente ricco per quanto  riguarda sia informazioni  su percorsi  da effettuare in bicicletta o  a piedi con cartografia accurata e note per il GPS, ma anche notizie utili come, ad esempio, una scala di  valutazione riguardante le difficoltà dei percorsi in mountain – bike.

 

Area naturalistica “Collina del Dego”

 

© Claudio Zaccagnino - www.outdoorliguria.it

© Claudio Zaccagnino – www.outdoorliguria.it

 

Le caratteristiche naturali presenti  nella Collina del  Dego (provincia di  Savona) hanno  fatto  si  che questo  territorio venisse riconosciuto  come Sito  di interesse comunitario (Sic) nell’ambito  della direttiva europea Habitat (vedi  box) stabilita nel 1992 e il cui  scopo  è quello di  salvaguardare ambienti  di notevole pregio  naturalistico.

La Collina del Dego, inoltre, rappresenta un anello molto importante per ciò che riguarda il Sistema ambientale delle Bormide istituito  dalla Provincia di  Savona e dagli Enti territoriali  interessati: l’estensione territoriale riguarda i diciotto  comuni  della valle e due Parchi naturali  regionali (Bric Tana e Piana Crixia), nonché aree di interesse come appunto  la Collina del  Dego.

Il paesaggio  del  sito è quello prevalentemente collinare, caratterizzato da estesi  boschi  di  faggio con presenza di  rovere e castagno. La flora è quella tipica dell’appennino con numerose varietà di  felci e fiori  quali  l’anemone dei  boschi ed il giglio  martagone. La fauna è rappresentata soprattutto da caprioli, mentre più varia è l’avifauna con specie quali i picchi (picchio  verde e picchio  rosso  maggiore), cincia, poiana per citarne alcune.

L’ambiente è ideale per escursioni e per la pratica della mountain bike, ma anche per l’escursionismo equestre. La Collina del Dego è  confinante con la Riserva naturale dell’Adelasia e si inserisce nel trekking dell’Alta Via dei  Monti  Liguri.

Per raggiungere l’area, partendo  da Dego, si può percorrere il sentiero  di  collegamento  con la Collina contrassegnato dalla sigla B4. Altri punti  di  accesso sono presso l’area picnic dei  Fontanini e Pian dei  Siri: da quest’ultimo punto parte il sentiero  contrassegnato  da B1 che, in due ore e mezzo  di  cammino, permette di  effettuare un percorso  ad anello che ricopre l’intera area del  parco.  

 

 

 

Incisioni rupestri in Liguria: Il “Ciappo del Sale”

Ciappo del sale

Parlando  di incisioni  rupestri in Italia il riferimento  va subito  a quelle presenti  nel  Parco  Nazionale delle Incisioni  Rupestri  di Naquane in Valcamonica.

Eppure, se pur meno  famose di quelle lombarde, l’Italia è ricca di  siti archeologici dove si possono ammirare i  soggetti di  quest’antica arte rupestre.

Anche la Liguria può dare il suo contributo a questo particolare patrimonio  culturale nazionale con diverse tipologie di petroglifi.

In particolare nell’articolo si parlerà del Ciappo del Sale nei pressi  della Val Ponci (Finale Ligure) a 340 metri  di  altitudine.

Le incisioni, per lo più risalenti  al tardo neolitico, sono  rappresentate da coppelle, unite tra loro  da canali, e croci: per quest’ultime si pensa che la loro creazione possa essere fatta risalire partendo  dal  Medioevo.

La funzione delle  coppelle  è ancora oggetto  di  studio,  in quanto  le ipotesi vanno da una funzione simbolica legata ad antichi  riti cultuali, fino ad “indicazioni topografiche” per la possibilità che il Ciappo del  Sale si  trovasse nelle vicinanze di  vie di  transito per gli  abitanti  di  allora.

Altre tesi, questa volta molto più fantasiose e possibilmente da escludere a priori, vogliono  che le coppelle e relativi  canali servissero a raccogliere il sangue di  vittime sacrificali dedicate a qualche divinità (c’è anche chi  parla di  “mappe astrali””…..).

Il toponimo, comunque, è riferibile certamente ad un’età più moderna, quando  le “vie del  sale” erano  di  fondamentale importanza per l’economia locale.

Per raggiungere il pianoro  roccioso  del  Ciappo  del Sale  si possono utilizzare diversi  sentieri di  facile percorribilità in quanto  inseriti nella rete escursionistica del  finalese e per questo  dotati  di  appositi  segnavia.

Noi vi  consigliamo il percorso  che, partendo da Calvisio  Vecchio e seguendo il  segnavia con rombo  rosso pieno, dopo  due ore di  cammino in leggera pendenza, ci porterà da prima al “Ciappo  dei  Ceci”  (altro  sito  archeologico con petroglifi  similari  a quelli  della nostra meta) e da qui, questa volta seguendo il simbolo di un quadrato  rosso pieno, dopo  mezz’ora di  cammino  ci porterà al  Ciappo del  Sale. Volendo, seguendo il segnavia, si può proseguire fino  al paese di  San Lorenzino interessante per la sua chiesa risalente al XII secolo.

 

Natura ed astronomia nel Parco dell’Antola

Osservatorio Antola

Da un progetto congiunto  fra Regione Liguria, provincia di  Genova ed Ente Parco dell’Antola (in collaborazione con il comune di  Fascia), nel  settembre del 2011 venne inaugurato l’Osservatorio Astronomico del  Parco Antola.

L’osservatorio, posto in uno  degli  ambienti naturali più belli  della Liguria e cioè quello  dell’Alta Val  Trebbia, si  trova in località Casa del  Romano ad una quota di 1406 metri  sul livello  del  mare. È dotato di un telescopio  di 80 cm di  diametro  tra i maggiori in Italia, con una sala per le conferenze che può ospitare 50 persone, un impianto  di  video proiezione e planetario  digitale.

Gli  esperti dell’Associazione Urania, associazione di  astrofili fondata a Genova nel 1951, accompagnano i  visitatori alla scoperta del  cielo  notturno e dei  suoi  segreti.

Inoltre, proprio per il fatto  di  essere dotato di un telescopio  di ampio  diametro, l’Osservatorio si pone come nodo nel  sistema europeo di  ricerca astronomica, ed è inserito in quello mondiale della rete NEO (Near Earth Object), fondamentale per lo  studio delle orbite degli  asteroidi e la valutazione riguardo  alla pericolosità relativa ad un loro  impatto  con la Terra.

Come si  è detto in precedenza, l’Osservatorio si  trova nel  cuore del Parco naturale regionale dell’ Antola , per cui la possibilità di  utilizzare l’ampia rete sentieristica (ogni  tragitto è ben  segnalato  da appositi  segnavia) è consigliata sia per raggiungere il monte Antola (1.597 metri) che altre mete di  notevole pregio  naturalistico.

All’interno  del parco è possibile pernottare presso il Rifugio Parco  Antola.

La sede del Parco è nel centro  del paese di  Torriglia (aperta anche nei  giorni  festivi).

Il Giardino Botanico di Pratorondanino

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Nel 1979 un gruppo  di  appassionati amanti  delle orchidee diede vita al G.L.A.O. (Gruppo Ligure Amatori  Orchidee) il  cui  fiore all’occhiello è il Giardino  Botanico di  Pratorondanino nel territorio  del  comune di  Campo  Ligure.

Dal 1998 il Giardino  Botanico di Pratorondanino è inserito  tra le aree protette regionali. La gestione fu  affidata alla stessa G.L.A.O. con la supervisione (e contributo finanziario) della provincia di  Genova.

Con la  nascita della Città metropolitana di  Genova, il passaggio  di  gestione dalla Provincia al nuovo  ente non dovrebbe avere  problemi: a giorni  Marco  Doria,  sindaco  di  Genova, visiterà il sito per confermarne l’interesse verso questa importante area naturale protetta.

Di  altro  genere, invece, è la preoccupazione dei soci  del G.L.A.O.: i trentasei  anni  di  attività pesano  sull’inesorabile avanzamento  dell’età anagrafica. In poche parole la voglia di  fare, impegnandosi anche fisicamente, si  scontra con un naturale decadimento  delle forze. Il testimone, per fortuna, è stato  raccolto da giovani  laureati  che, con uguale passione e caparbietà, si  stanno impegnando a continuare l’opera di  conservazione e divulgazione scientifica nata con l’istituzione del Giardino  Botanico.

Il Giardino è caratterizzato  da una collezione che non riguardano  solo  le orchidee: in esso si possono ammirare piante provenienti da diversi ambienti (dai  deserti  fino a zone glaciali) fino  a raggiungere le 400 specie (vedi box). Al  suo interno, inoltre, è presente uno  chalet in legno dove svolgere didattica per le scuole e per i  visitatori.

Il Giardino  Botanico  di  Pratorondanino è aperto  da aprile a settembre con visite guidate a partire dalle ore 14.30 nei  weekend (ingresso e guida gratuiti).

Per raggiungere la località in auto  bisogna uscire al  casello  di  Masone seguendo le indicazioni per Pratorondanino.

Molto più interessante è arrivare attraverso due percorsi  escursionistici della durata di  un paio  d’ore: il primo  parte da Masone, iniziando  da via Romitorio (segnavia rombo  giallo pieno), proseguendo il crinale settentrionale della val  Vezzulla. Il secondo parte da Campo Ligure (raggiungibile anche in treno, linea Genova – Acqui) seguendo il segnavia composto da due linee orizzontali  gialle. Questo itinerario  si  congiungerà con quella proveniente da Masone alle pendici  del monte Tacco (Cappelletta).

L’’occasione per visitare il Giardino  Botanico di  Pratorondanino  potrebbe essere quella del 7 giugno (prima domenica del mese) per la festa annuale “Odori, sapori e tradizioni in Giardino”.

Per informazioni: Tel.: 349-4514888/010-6988624 E-mail: [email protected]

 

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Outdoor e app: GPS & Mappe ViewRanger

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Bussola e cartina rimangono sempre strumenti utili per chi pratica l’outdoor, per lo meno  entrambe non hanno  bisogno del  supporto  di  batterie per funzionare.

Questo, però, non vuol dire che bisogna rinunciare all’utilizzo della tecnologia per programmare un viaggio, oppure per registrarne la traccia e condividerla in rete.

Molto utili, allora, sono  le applicazioni per i  dispositivi  mobili dedicate alle attività quali  escursionismo  e mountain bike.

GPS & Mappe ViewRanger riscuote molto  successo  tra gli appassionati  delle attività all’aria aperta: basata sulla cartografia mondiale di OpenStreetMap e OpenCycleMap e, per l’Italia, su  quella della Litografia Artistica Cartografica l’applicazione permette un navigazione attiva del percorso e salvataggio dello  stesso nel nostro  spazio  personale sul  sito  del produttore.

Le funzionalità sono diverse e permettono un’ampia scelta per personalizzare gli itinerari.

L’applicazione gratuita si può scaricare dallo  store Google play e Apple Store

 

 

 

 

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