Per aracnofobia s’intende una paura irrazionale verso i ragni: è sottinteso che per le persone colpite da questa fobia (tra le quali anche lo scrivente) è difficile comprendere che, in fin dei conti, si tratta solo di “creature viventi” con qualche zampa in più e peli sul corpo.
Si può anche essere presi in giro se a causare le palpitazioni sono i “ragnetti” di casa nostra, ma siamo sicuri che alla vista delle dimensioni del ragno ritratto nell’immagine, anche il più coraggioso e spavaldo “Indiana Jones” avrebbe qualche timore (il personaggio in questione lo aveva per i serpenti).
La foto è stata scattata dall’entomologo Piotr Naskecki che, per conto del Museo di zoologia comparativa della Harvard University, si trovava nella foresta pluviale della Guyana.
Come in una scena di un film dell’orrore, lui ha incontrato il gigantesco ragno di notte: aveva sentito un qualcosa muoversi tra il fogliame e, pensando ad un roditore, si è trovato di fronte all’esemplare che ha poi fotografato.
Anche se è molto difficile fare simili incontri (per lo meno non alle nostre latitudini), il ragno non è il risultato di un test atomico: è comunemente conosciuto come Goliath birdeater (Theraphosa blondi) le cui dimensioni raggiungono i trenta centimetri per il corpo (la femmina mentre il maschio è più piccolo di qualche centimetro) e i 170 grammi di peso.
Se stuzzicato ha un modo tutto suo per difendersi: strofina le zampe posteriori contro il suo addome rilasciando peli urticanti che al contatto di mucose e occhi risultano essere molto dolorosi e pruriginosi.
Anche le sue “zanne”, i cheliceri, possono incutere timore e dolore: sono lunghe cinque centimetri e il morso è doloroso “quanto un chiodo piantato in una mano”: così dice Naskecki (esperienza personale?).
Nonostante tutto il Goliath birdeater non è velenoso e la sua dieta, anche se il nome fa pensare che sia a base di uccelli, è composta da rane ed altri insetti con una predilezione per i lombrichi.