Elva – paesaggio – /©24Cinque

 

L’ultimo  censimento  ha stabilito che ad Elva il numero  di  abitanti è per un soffio  minore di cento, novantanove per la precisione.

Ci troviamo in provincia di  Cuneo, nel  territorio  compreso nella Comunità Montana Valli  Grana  e Maira.

Per raggiungere Elva, che ricordiamo essere a 1637 metri  sul livello  del mare, bisogna percorrere la SP 422: un percorso  automobilistico adrenalinico che, nell’ultima decina di  chilometri, si incunea nell’Orrido  di  Elva: una successione di pareti  rocciose antichissime e di  gallerie che passano dentro  di  esse.

Il pericolo non è certo il paesaggio, ma la strada stessa che, in alcuni  punti, è talmente stretta da augurarsi  di non incrociare nessuna auto in senso  opposto.

Elva, a dire il vero, è una costellazione di  28 borgate che nel  corso  degli  anni Sessanta andarono disabitate a causa della nascente industria che, nella Provincia Granda cioè Cuneo, richiamò persone in cerca di una vita migliore rispetto  a quello che veniva loro offerto vivendo in montagna.

Ma non è sempre stato  così: infatti entrando  nella chiesa di  santa Maria Assunta a Serre, la borgata principale di  Elva, si possono  ammirare le opere di  Hans Clemer il pittore fiammingo detto anche Maestro  d’Elva che,  attorno  agli  anni novanta del 1400, dalla corte di  Ludovico  II a Saluzzo arrivò ad Elva per dipingere il ciclo di  affreschi presenti  all’interno  della chiesa.

Elva: chiesa di santa Maria Assunta
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Risalendo  al  Settecento, sono i capelli  delle donne di  Elva a far nascere un particolare tipo  di  mestiere: il raccoglitore di  capelli.

Allora le donne si  facevano  crescere i capelli  fin giù lungo  la schiena, dopodiché, una volta tagliati,  questo tesoro veniva esportato  in Francia e Nord Europa per la produzione delle  parrucche che dovevano adornare le teste dei nobili.