Il 1° agosto 1936 si aprirono a Berlino i Giochi della XI Olimpiade.
Nel 1931, due anni prima della presa di potere da parte del partito nazista in Germania, Barcellona, in rappresentanza della Spagna, venne scartata a favore di Berlino per ospitare i Giochi olimpici.
Per protesta contro il regime nazista sia la Spagna che la Russia boicottarono i giochi.
La Spagna andò oltre organizzando un evento parallelo, cioè un’Olimpiade popolare, con sede proprio a Barcellona.
Questo evento era ispirato alle Olimpiadi Internazionale dei Lavoratori organizzato negli anni tra il 1925 e 1937 dalla Socialist Workers’ Sport International (SASI), come evento alternativo alle Olimpiadi.
La SASI era sostenuta dai partiti socialdemocratici e dalla Federazione Internazionale dei Sindacati.
L’Olimpiade popolare di Barcellona avrebbe dovuto svolgersi una settimana prima dell’evento berlinese: 6.000 atleti, provenienti da 22 nazioni compresa la Russia, si erano registrati per i giochi alternativi, tra di loro esuli ebrei fuggiti dai regimi nazi – fascisti.
Una curiosità fu quella che tra le competizioni erano incluse i giochi degli scacchi, danze popolari ed il ping pong.
Il 17 luglio del 1936 scoppia la Guerra civile spagnola, i Giochi popolari vengono annullati e duecento atleti resteranno in Spagna per combattere tra le fila repubblicana contro le forze nazionaliste del generale Francisco Franco.
Una curiosità che è pure una verità storica, riguarda la vittoria di Jesse Owens e della reazione di Hitler nei suoi confronti: non è vero che Hitler si sia rifiutato di stringere la mano all’atleta americano di colore, anzi Jesse Owens nella sua autobiografia (The Jesse Owens Story) dichiarò che:
Dopo essere sceso dal podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d’onore per rientrare negli spogliatoi. Il Cancelliere tedesco mi fissò, si alzò e mi salutò agitando la mano. Io feci altrettanto, rispondendo al saluto. Penso che giornalisti e scrittori mostrarono cattivo gusto inventando poi un’ostilità che non ci fu affatto.
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