Se non fosse che nell’incidente accaduto a Boston il 15 gennaio del 1919 vi furono 21 vittime e 150 feriti, oltre ai danni subiti da edifici, si potrebbe pensare che quello che accadde sia stata la trama di una sceneggiatura di un b-movie fantascientifico.
In effetti, l’onda di melassa alta più di sette metri, che si riversò in una zona della città di Boston, ricorda la massa gelatinosa del film Blob – Fluido mortale diretto da Irvin S. Yeaworth Jr. nel 1958.
Ma cosa è successo quel giorno di novantasette anni fa?
La causa fu il crollo di un serbatoio di stoccaggio della melassa alto 15 metri e largo 27 metri: da esso fuoriuscirono nove milioni di litri della sostanza che si riversò nelle strade adiacenti ad una velocità di 15 metri al secondo.
Le vittime invischiate nel fluido subirono una morte atroce, quasi come se fossero stati inghiottiti dalle sabbie mobili, altri nel crollo delle abitazioni che non resistettero alla forza dell’onda.
Oggi gli ingegneri hanno fornito la probabile causa del crollo del serbatoio: due giorni prima della disgrazia, nel serbatoio furono immessi litri di melassa calda su di uno strato più freddo. La mescolanza tra i liquidi caldi e freddi generarono forze fluidodinamiche che si riversarono sulle pareti della cisterna facendola collassare.
La dimostrazione di questa ipotesi sarà presentata in un prossimo convegno della American Physical Society of Fluid Dynamics a Portland, Oregon.
Ricordando Steve McQueen protagonista principale di Blob – Fluido mortale
Lascia un commento