cochno-stone-distance

La “Cochno stone” recentemente disseppellita in Scozia. Credit: University of Glasgow

Nel 1887, nel Dunbartonshire Occidentale (Scozia), il reverendo ed archeologo James Harvey portò alla luce una pietra completamente piatta, dal  diametro  di  13 metri, con incise su  delle coppelle racchiuse in un vortice, datata intorno  al 3.000 a.C.

Nel 1965 la pietra venne danneggiata da vandali e dall’azione delle intemperie, questo  spinse gli  archeologi  a seppellirla di nuovo ai  fini  di proteggerla. Solo  recentemente è stata disseppellita per essere studiata con procedure e tecnologie moderne come, ad esempio, una riproduzione digitale tridimensionale della pietra.

In altre parti  del mondo  sono state scoperti reperti  simili, ma la pietra di Dubanrtonshire (chiamata anche stone Cochno) è quella che presenta il miglior esempio  di particolare arte rupestre di  cui lo  scopo è ancora un mistero.

Una prima ipotesi  fu quella dell’archeologo Ludovic Maclellan Mann che, nel 1937, pensò ad un collegamento  tra le incisioni e fenomeni  astronomici  come le eclissi: Mann pensò che le coppelle fossero una specie di  marcatura riportanti i movimenti del sole e della luna per predire le eclissi.

Il destino della Cochno stone è, però, quello  di  essere celata  agli occhi umani: infatti  è stata di nuovo  seppellita per preservarla aspettando i finanziamenti ai fini della costruzione di una struttura protettiva e di, un parco  archeologico che attirerebbe un discreto  numero di  turisti