MonthDicembre 2017

Monumentaltrees: gli alberi monumentali hanno un loro sito

 

Di lui  conosciamo  solo  il nome, Tim, vive a Gand in Belgio e quattordici  anni fa, quindi  nel 2003, ha avuto l’idea di un progetto nato  dalla sua passione per gli  alberi, specie quelli monumentali: un grande database di  questi monumenti  della natura, consultabile da tutti e con la possibilità di ognuno  di  arricchirlo.

Questo progetto dal 2010 è diventato una community  molto  attiva che ha la sua casa nel  sito monumentaltrees.com.

Qui, ad oggi,  sono  disponibili  più di  sessantamila foto degli  alberi, mentre 31.475 sono  gli  alberi  registrati con tanto  di  coordinate satellitari  per individuarli  anche attraverso Google Maps o Bing Maps

P.S.  L’albero nell’immagine con cui  abbiamo aperto  l’articolo non è certo un albero  monumentale, ma ci  è piaciuto  lo stesso (dal  vivo è possibile vederlo all’inizio  del percorso  pedonale  che collega il paese di  Cogoleto a quello  di  Arenzano, in provincia di  Genova).

Ludwig van Beethoven: musica e cuore

Ludwig van Beethoven

 

Sul genio  musicale di Ludwig van  Beethoven non si  discute, ma che  sia stato anche frutto dell’aiuto di un’anomalia cardiaca è il risultato  di una  ricerca scientifica pubblicata nel 2015 sulla rivista Perspectives in Biology and Medicine.

Lo studio fu firmato da un team di cui  facevano  parte musicologi  e cardiologi sotto l’egida dell’Università del  Michigan: in esso  sono  stati correlati i pattern ritmici  di alcune composizioni del musicista tedesco (Bonn 16 dicembre 1770 – Vienna 26 marzo 1827) scoprendo che le opere riflettono  i ritmi  irregolari  di un’aritmia cardiaca.

Sempre secondo  gli  studiosi la sordità di Beethoven,  che tra l’altro  sembrava soffrisse anche di  colon irritabile, avrebbe reso  ancora più sensibile il compositore al ritmo  del suo  cuore e, quindi, a tradurre il tutto in musica.

È solo una ricerca da prendere con dovuto  rispetto, ma sempre nel campo  delle ipotesi: in ogni caso godiamoci  l’arte nella musica di  Beethoven .

 

 

Scoperta una statua della Sfinge vecchia di 94 anni

La Sfinge del set I Dieci Comandamenti
Credit: Dunes Center

 

E’ una scoperta sensazionale: la testa di una statua rappresentante la Sfinge vecchia di  ben….94 anni.

Naturalmente non stiamo  parlando degli  antichi  egizi ma di un reperto che, se pur vecchio, con quella civiltà non ha nulla da condividere se non la trama della sceneggiature di un film.

E che film: I Dieci Comandamenti  diretto nel 1923 da Cecil B. DeMille.

Il reperto  in gesso, del peso  di 136 chilogrammi, è in ottime condizioni grazie alla sabbia del deserto  che lo  ha conservato per tutti  questi  anni (DeMille girò il suo  film tra le dune di Guadalupe – Nipomo poste a sud di  san Francisco).

Il realizzatore di  questa statua, insieme ad altre venti  per la scenografia del  film,  fu  il francese Paul Iribe.

DeMille  per la semplice ragione di  costi, preferì non smontare il set e lasciare che le sabbie delle dune lo ricoprissero.

Il progetto del  recupero della Sfinge e di  altri  reperti del  set,  è dovuto alla caparbietà di un altro  regista odierno e cioè di Peter Brosnan il quale, oltre ad aver prodotto  e diretto il documentario The Lost City of Cecil B. DeMille, progetta di aprire nel 2018 un museo  per esporre i manufatti  del  set de I Dieci  Comandamenti.

 

 

 

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